La Legge della Tromba (Augusto Tretti, 1960) TVRip VO

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La Legge della Tromba (Augusto Tretti, 1960) TVRip VO

Notapor satantango » Mié Feb 01, 2006 2:29 am

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"I give this advice to all my friends working as producers: grab Tretti, make him sign a contract now and let him shoot whatever crosses his mind.
Most of all, don't try to help him to get his reason back: Tretti is the madman that the Italian cinema needs." Federico Fellini


Tretti esordì al cinema come aiuto-regista di Fellini nel film Il bidone, e debuttò alla regia nel 1960 con La legge della tromba, storia surreale piena di umorismo che sconvolse i codici della scrittura filmica. L'esordio di Tretti dietro la macchina da presa venne salutato da lodi entusiastiche: "E' una piccola lezione di cui ammiro il candore e l'astuzia" (Ennio Flaiano), "E' il film più strabiliante che abbia mai visto"(Florestano Vancini), "Vengono in mente le fantasie di Charlot, i film di Tati, intere sequenze sono rette da un meraviglioso equilibrio di ironia e lirismo" (Valerio Zurlini), "In questo giovane e nel suo film c'è estro da vendere" (Michelangelo Antonioni).

La fortuna critica de La legge della tromba convinse Tretti che bisognava proseguire sulla strada dell'innovazione e della sperimentazione linguistica: "Non potevo fare film qualunque, non potevo compromettermi, svilire quei preziosi giudizi sul mio film". La seconda opera Il potere, prodotto grazie al fondamentale sostegno di Ermanno Olmi, l'amico di una vita, venne presentata alla Mostra di Venezia del 1970, e in un clima di generale contestazione verso la manifestazione, il film venne accolto da uno strepitoso successo di critica e pubblico. Si tratta di un film anarchico ed antifascista, comico e drammatico, che irride al potere di Bettino Craxi e dei suoi portaborse che gli chiusero le porte della televisione e delle sale, e che non risparmia nessuno, tanto meno il clero.

Nonostante le crescenti difficoltà economiche e l'ostracismo dai salotti "che contano", Tretti continuò a voler fare cinema, ma si trovò a coltivare la terra e allevare pecore. Forse pagò la sconvolgente novità del suo cinema, troppo grande per essere da tutti compreso, o la volontà di non svendersi. E fu presto dimenticato. Al 1980 risale il suo ultimo lungometraggio Alcool, commissionatogli dalla Provincia di Milano, oggi diventato un cult da cinefestival. Con il corto Mediatori e carrozze (1985), prodotto da Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, si inimicò i mediatori di appartamenti di Bussolengo stigmatizzando i danni prodotti dalla speculazione edilizia nel Veneto degli anni '70.

Oggi Augusto Tretti vive in volontario esilio sul Lago di Garda, non rinunciando a sperare in un ritorno dietro la macchina da presa per un film che è già pronto nella sua testa.


PLOT: After a failed attempt of holdup, Celestino and its friends end in prison. They return to freedom with an amnesty, and they try to find a job. They find a job in the factory of trumpets of professor Liborio; here Celestino meets Marta and falls in love with her, but Liborio, heard that the father of the girl possesses the world only mine of brass in Latin America, seduces and marry her. He then closes the factory of trumpets and moves abroad in order to take advantage of the mine of his now father-in-law. Celestino,bitter with disillusionment, finds another job in one factory of space rockets. One day, testing a rocket, he's propelled in the sky ending up on a tree. Is he allright? "It's the system: it doesn't work".


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